Buongiorno a tutte/i voi
Bancha è il tè comune in Giappone, come il Gunpowder lo è per la Cina.
Viene raccolto dalla stessa pianta che produce il Sencha, solo che la raccolta viene effettuata a fine stagione.
Con questo modo particolare di lavorazione e di raccolta, questo tè risulta con un contenuto di teina molto basso e la lunga permanenza dei rami sulla pianta favorisce l’aumento di vitamine e minerali, in particolare è molto ricco di calcio, è digestivo e tonico.
Il Bancha non è nato per essere un tè d’elite, ma piuttosto un tè comune, da bere ogni giorno e alla portata di tutti.
Con il termine Bancha si fa riferimento ad una enorme varietà di tè regionali, molti dei quali, ancora oggi, vengono prodotti essiccando le foglie all’aria aperta e non con i metodi attuali di produzione.
Singolare è questa foto dove notate i rami con le foglie di tè fatte essiccare sotto il tetto.
Un giapponese di nome Yoichiro Nakamura (antropologo) ha dedicato un libro al tè Bancha, purtroppo solo scritto in lingua madre e mai tradotto.
In questo libro, l’autore racconta la storia di questo tè a partire dalla raccolta delle foglie e dalla successiva lavorazione, che avviene in modi diversi in funzione della regione di produzione o da una tradizione passata di generazione in generazione.
Troviamo quindi il metodo di riscaldamento diretto delle foglie su un particolare tipo di padella, la cottura a vapore, la bollitura o il metodo sopra descritto chiamato anche “tè di montagna” e che utilizza, prevalentemente, piante allo stato selvatico.
Nakamura si pone successivamente una domanda che ricorre spesso tra gli studiosi del tè, “il tè serviva come pasto o come bevanda”?
Nel sud-est asiatico (Tahilandia e Birmania in particolare) questo tipo di tè viene consumato così com’è, cioè mangiato come componente di un pasto.
In Giappone questo non accade, ma molto spesso il tè Bancha (l’infuso) viene usato non come bevanda ma per cucinare.
Un piatto particolare viene preparato con il riso cotto a vapore, verdure in salamoia, pesce e per finire si versa sopra l’infuso di tè Bancha.
In molti libri di cucina giapponese si consiglia di bollire il riso direttamente nel tè Bancha.
La tradizione giapponese, a differenza di quella cinese, ha stretto un forte legame tra il tè ed il pasto, infatti in Giappone quando qualcuno ti “invita a prendere un tè” non significa che devi solo bere ma anche mangiare.
Per la preparazione di questo tè portate l’acqua ad una temperatura di 70° e lasciate in infusione le foglie da 30 secondi a 2,5 minuti massimo.
Potete fare delle prove con diversi tempi di infusione per trovare la vostra giusta sintonia con il gusto.
Il sapore è tipicamente erbaceo, delicato, leggermente amaro, talvolta acquista il sentore di terriccio e di nocciola per la presenza dei ramoscelli raccolti (come nel caso di quello nostro).
Buona Giornata
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